Frescobaldi

Maurizio Croci, Organist & Harpsichordist - Official Web Site

Tra il 1607 e il 1608, il giovane Girolamo Frescobaldi (1583 - 1643) compie il suo primo ed unico viaggio al di fuori d’Italia, al seguito del cardinale Guido Bentivoglio (1577 - 1644), nominato nunzio apostolico presso la corte spagnola di Bruxelles. Membro di una delle più importanti famiglie di Ferrara, il Bentivoglio eserciterà durante tutta la vita un’intensa attività diplomatica al servizio della Santa Sede ed il suo epistolario si rivela estremamente utile per seguire le vicende del viaggio di Frescobaldi nelle Fiandre.

È a Roma, da dove il viaggio prende avvio l’11 giugno 1607, che Frescobaldi afferma di aver eseguito per la prima volta alcune delle sue Fantasie nella casa del duca Francesco Borghese. Sue composizioni sono probabilmente anche il Ruggero, la Corrente e la Toccata conservate nei codici Chigiani della Biblioteca Vaticana. Sviluppato in tre estrose variazioni sul basso omonimo, il Ruggero è caratterizzato da alcuni “effetti” tipici del linguaggio frescobaldiano. La Toccata è un brano di breve respiro in cui episodi imitativi basati su semplici motivi incorniciano il “passaggio” centrale. La Corrente, danza a ritmo ternario nella tipica struttura bipartita, è una variante della Corrente Prima del primo libro di Toccate e partite.


Dopo una sosta a Ravenna, seconda tappa del viaggio è Ferrara. Qui Frescobaldi incontra per l’ultima volta il suo antico maestro, Luzzasco Luzzaschi, che morirà pochi mesi dopo. In questa occasione Frescobaldi lascia a Luzzasco un libro di « Ricercari senza parole antichi d’Adrian fatti solo per sonare », molto probabilmente identificabili con la raccolta di Fantasie, recercari et contrapunti di Adrien Willaert (1550). Si tratta d’una preziosa informazione su una probabile fonte di studio del giovane Frescobaldi. È interessante notare la corrispondenza dei primi due soggetti del Ricercare Sesto di Willaert con i primi due soggetti della Fantasia Decima di Frescobaldi, oltre ad alcune analogie nella costruzione dei due brani. L’anonima intavolatura del mottetto O Gloriosa Domina è una libera parafrasi del modello vocale, che privilegia la cantabilità della voce superiore, spesso arricchita da ornamenti e diminuzioni.


Questi mesi sono cruciali nella biografia frescobaldiana e nel 1608 vengono pubblicate le sue prime composizioni: tre canzoni (tra cui la Canzon del nostro programma) nella raccolta di Alessandro Raverij (in cui è conservata anche la Canzon di Luzzaschi), un libro di Madrigali (composti e pubblicati nelle Fiandre) ed uno di Fantasie (dato alle stampe, come vedremo, a Milano, sulla via del ritorno da Bruxelles).


Così Guido Bentivoglio rievoca alcune delle fasi del viaggio che, attraverso il passo del San Gottardo, Lucerna, Basilea, Nancy ed il Lussenburgo, lo conduce, insieme al Nostro, a Bruxelles il 9 agosto 1607: “da Ferrara venni a Milano. Passai per Modona, e per Parma [...] In Milano fui hospite del Signor Cardinale Borromeo [...] A Varese [...], mi licentiai dall’Italia, ch’ivi ella comincia a perdere il nome, e la lingua. Tutto il resto sin qui è stato alpi, balze, dirupi, precipitÿ, una sopra un’altra montagna”.


Governata dagli arciduchi Alberto e Isabella, la corte cattolica di Bruxelles attirava musicisti provenienti da varie parti d’Europa, tra i quali numerosi inglesi che vi si rifugiavano per sfuggire alle persecuzioni religiose. Un documento di poco posteriore alla visita di Frescobaldi (datato 1613) indica ben cinque organisti attivi contemporaneamente alla corte: Vincenzo Guami, John Bull, Juan Zacarias, Pieter Cornet, Peter Philips. Di questi, Philips e Cornet erano gli organisti degli arciduchi al momento della visita di Frescobaldi. Anche in mancanza di testimonianze dirette, è verosimile pensare che Frescobaldi, organista del nunzio, abbia intrattenuto dei rapporti di conoscenza e di collaborazione con Philips e Cornet.


Peter Philips fu uno dei musicisti più attivi nell’opera di promozione del madrigale italiano nelle Fiandre ed ebbe probabilmente un ruolo importante nella pubblicazione dei madrigali di Frescobaldi presso l’editore Phalèse di Anversa. Il suo adattamento per strumento a tastiera del celebre madrigale di Giulio Caccini (ca 1550 - 1618) Amarilli mia bella sovrappone al testo originale ornamenti e diminuzioni di grande espressività. La Fantasia è una composizione in stile improvvisativo, la cui sezione centrale elabora contrappuntisticamente un motivo basato su una scala ascendente.


Le Partite sopra un aria Romana detta la Manista attribuite a Frescobaldi, una serie di sei variazioni sull’Aria della Monica, sono copiate in apertura di un importante manoscritto, legato alla corte di Bruxelles, che contiene anche la Toccata, la Courante (della quale ognuna delle quattro fantasiose variazioni segue lo schema AA’ BB’, tipico dei virginalisti inglesi) di Peeter Cornet e l’Aria del Granduca (tramandata senza indicazione d’autore ma probabilmente ascrivibile allo stesso Cornet).


Forse a causa delle costanti difficoltà finanziarie in cui versava il nunzio a Bruxelles, intorno al giugno 1608 Frescobaldi lascia le Fiandre, e passa al servizio di Enzo Bentivoglio, fratello maggiore di Guido. Il 21 giugno ritroviamo Frescobaldi a Milano. Qui, malgrado i suoi obblighi verso Enzo, trascorre circa due mesi, curando tra l’altro la pubblicazione delle sue Fantasie. Lo stampatore è quello stesso Filippo Lomazzo che due anni prima aveva pubblicato la raccolta di Ricercari e canzoni alla francese di Giovanni Paolo Cima. Maestro di cappella e organista presso in S. Maria presso S. Celso, Cima fu figura di spicco della scuola strumentale milanese del primo Seicento. La canzon La Gustosa, la cui cellula tematica iniziale si basa sul ritmo dattilico tipico della “canzona alla francese” è articolata in tre sezioni contrastanti, di cui quella centrale è in ritmo ternario. Ne la La Vaga, anch’essa in tre sezioni, è la “bizzarria” del primo soggetto a marcare il carattere del brano.


Edite (come i Ricercari e canzoni alla francese di Cima) in partitura, le Fantasie frescobaldiane sono composizioni in rigoroso stile contrappuntistico. All'interno della raccolta, esse si trovano raggruppate a seconda del numero dei soggetti elaborati (da uno a quattro). La Fantasia Decima «sopra quattro soggetti » è organizzata in tre sezioni: nella prima risalta la melodicità dei temi che vengono anche presentati in augmentatione  (cioè con i valori di durata delle singole note proporzionalmente aumentati rispetto all’originale); la seconda, ternaria, è basata sulla stretta combinazione dei soggetti e l’ultima è caratterizzata dalla cromatizzazione dei soggetti e dalle loro entrate ravvicinate in diminutione.